ASSOCIAZIONE CULTURALE MERIDIONALISTA - PROGRESSISTA

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giovedì 21 luglio 2016

(Su)de profundis….


di Eugenio Carli j.w.f.

Parlare di depressione, tentare di comprenderla non è facile…ecco perché firmo queste riflessioni con uno pseudonimo. “Nobody know my sorrow” diceva Martin Luther King, o anche “Suonarsi addosso non è bene” declamava il grande Pino Daniele. Oltretutto, non per vigliaccheria, ma il mio lavoro per un giornale rischierebbe d’andarsi a far benedire, visto le linee editoriali non così schierate in assonanza. E non possiamo permettercelo economicamente in questi tempi grami. Allora affidiamo queste modeste righe agli amici di ”Rubriche Meridionali”, che ospitano più voci tra quelle a loro amiche per visione politica.
Il de profundis, se ci accostiamo in testa due lettere..ovvero “Su”….diventa un Sud in de profundis. Tanto pessimismo direte..ebbene sì…ed ecco la sgradevole sensazione depressiva. Senza stare a rivangare i torti subiti, la storia contraffatta ed occultata, come da uso ricorrente, dai vincitori ed essere subito associati a simpatie nostalgiche, la nostra terra vive indubbiamente uno stato comatoso. Acclarate le cause urgerebbe terapia intensiva. Qua nasce la depressione riflessiva. Da oltre un trentennio s’è tornato a parlare di Sud, a riscoprirne le verità storiche. Ne abbiamo vissuto il percorso sino ad oggi: la nascita ed il fiorire di movimenti ed associazioni culturali, i convegni, le bandiere, alcuni libri…vecchi e nuovi…qualche tentativo d’espressione politica, il riparlare di “Questione Meridionale”, il riferimento ai capiscuola del pensiero meridionalista, e buon ultimo il prodigarsi affinchè queste seme contaggiasse qualche figura politica tra le più attente, oneste e serie. Nel frattempo gli eventi sociali e politici, in ispecie dei sud del mondo, sono andati avanti con fenomeni eclatanti e spesso tragici..l’Isis e i suoi attentati (buon ultimo Nizza…), l’immigrazione incontenibile e luttuosa, ed eventi in loco come Terra dei Fuochi e il disastro ferroviario pugliese. Poco cambia però, ed ecco ormai il sentirsi sopraffatti da uno stato depressivo. Parlavamo poc’anzi di figure di riferimento, ma siamo ancora agli abbracci dei capi di governo da accettare commossi, alla speranza di modificare dall’interno formazioni politiche decotte per cui una vecchia Dc sembra nel ricordo un insieme di persone forse anche più rispettabili. D’altro canto il non riuscire a far sì che i più appassionati,o forse competenti nel merito,possano avere una rappresentanza politica per curare e alimentare il seme meridionalista istituzionalmente. Allora restano progetti magni, le belle parole d’apprezzamento, di condivisione, ma tutto sulla carta senza cogliere le migliorie e più leali intelligenze se non suffragate da valanghe di voti. 
Certo la democrazia questa è..ma poi leggendosi Canfora e il suo testo in merito c’è da valutarne assieme agli indubbi valori anche gli oggettivi limiti.
Ho forti dubbi d’essere riuscito a trasmettere o chiarire il perchè d’una sgradevole sensazione d’impotenza che porta con sè uno stato depressivo.
Non avvilitevi amici ma aguzzate l’ingegno…

Eugenio Carli j.w.f. 

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